Eventi e cultura
Il regista «gangster» sanferdinandese, Di Leo
In anteprima un documentario sulla vita dell'autore stimato da Quentin Tarantino
San Ferdinando - giovedì 9 aprile 2015
17.17
Viaggio d'amore alla scoperta di Fernando Di Leo, il regista sanferdinandese maestro del cinema Noir, tra i più stimati dal noto produttore cinematografico Quentin Tarantino. Si tratta di un documentario realizzato dalla regista romana Deborah Farina (già autrice di «Paranoyd» e di «Anarchitaly») che sarà proiettato al Circolo «Dino Risi» di Trani in anteptima assoluta il prossimo 16 aprile a partire dalle 19.
Prima della proiezione del documentario, che dura circa due ore, vi sarà un talk moderato dal noto critico cinematografico Marco Giusti, alla presenza della regista Farina, degli storici autori e attori della trasmissione «Stracult» (Rai2).
Un ritratto intimo e personale del regista sanferdinandese, morto a 71 anni a Roma nel 2003, realizzato dopo due anni di lavoro in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia/Cineteca Nazionale e Raro Video, «Down by Di Leo». Un'immersione nel suo mondo cinematografico, dal noir gangsteristico o mafia-movie, al poliziesco all'italiana, fino alla commedia sexy/generazionale a sfondo politico, in pellicole quali «Brucia Ragazzo Brucia», «Milano Calibro 9», «La Mala Ordina», «Il Boss», «Avere Vent'Anni».
L'evento sarà introdotto dall'attore Pier Paolo Capponi, che leggerà una delle poesie del regista tratta dalla raccolta «Le Intenzioni». Durante l'evento verranno svelati gli aspetti più nascosti della personalità di Di Leo. Della sua scrittura poetica, della sua anarchia, della sua liberazione dai dogmi sessuali.
Si alterneranno, quindi, anche le testimonianze di amici e familiari: la sorella Rita, il cognato Aris Accornero e i nipoti Dario Accornero e Giuliana La Verde; l'amico fraterno Renzo Arbore, compagno delle scorribande tra ragazzi nella Foggia degli anni liceali del Dopoguerra; Vincenzo Dell'Aquila, co-sceneggiatore negli spaghetti-western; Lino Banfi; Quentin Tarantino.
Prima della proiezione del documentario, che dura circa due ore, vi sarà un talk moderato dal noto critico cinematografico Marco Giusti, alla presenza della regista Farina, degli storici autori e attori della trasmissione «Stracult» (Rai2).
Un ritratto intimo e personale del regista sanferdinandese, morto a 71 anni a Roma nel 2003, realizzato dopo due anni di lavoro in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia/Cineteca Nazionale e Raro Video, «Down by Di Leo». Un'immersione nel suo mondo cinematografico, dal noir gangsteristico o mafia-movie, al poliziesco all'italiana, fino alla commedia sexy/generazionale a sfondo politico, in pellicole quali «Brucia Ragazzo Brucia», «Milano Calibro 9», «La Mala Ordina», «Il Boss», «Avere Vent'Anni».
L'evento sarà introdotto dall'attore Pier Paolo Capponi, che leggerà una delle poesie del regista tratta dalla raccolta «Le Intenzioni». Durante l'evento verranno svelati gli aspetti più nascosti della personalità di Di Leo. Della sua scrittura poetica, della sua anarchia, della sua liberazione dai dogmi sessuali.
Si alterneranno, quindi, anche le testimonianze di amici e familiari: la sorella Rita, il cognato Aris Accornero e i nipoti Dario Accornero e Giuliana La Verde; l'amico fraterno Renzo Arbore, compagno delle scorribande tra ragazzi nella Foggia degli anni liceali del Dopoguerra; Vincenzo Dell'Aquila, co-sceneggiatore negli spaghetti-western; Lino Banfi; Quentin Tarantino.