Territorio
Italia Viva Bat: «Cogliere la sfida dell'innovazione per il rilancio del territorio»
Nota dei vertici provinciali del partito
San Ferdinando - martedì 26 maggio 2020
16.47
Nota dei vertici del partito di Italia Viva Bat Gabriella Baldini e Ruggiero Crudele.
«L'emergenza sanitaria, con i tanti problemi connessi, è occasione anche di innovazione e rilancio di un fattore chiave della società, il lavoro e il nostro territorio deve senz'altro cogliere questa sfida e riaffermare la sua vocazione di eccellenza nel tradizionale settore produttivo e nel comparto terziario.
Vogliamo innanzi tutto, e con orgoglio per il nostro territorio, essendone espressione, ringraziare il lavoro dell'avv. Gennaro Antonio Rociola, delegato nel Cantiere Lavoro di ItaliaViva, a supporto della Commissione omonima della Camera dei Deputati e Senato della Repubblica, intenta in questi giorni ad operare alla elaborazione di un decreto legge di rivisitazione della legge 81/2017 al fine di consentire una mirata normativa in materia di "smart working", facendo tesoro dell'esperienza di applicazione nel periodo emergenziale, valutando le diverse sfaccettature positive e criticità emerse.
Già oggi si registrano in Italia circa 8milioni di lavoratori in "lavoro agile (smart working)", la gran parte dei quali si dichiara soddisfatta, e però con la grande incognita delle lavoratrici-mamme alle prese con la difficoltà della gestione dei "bambini", vista l'attuale chiusura delle istituzioni scolastiche: qui si ripropone con forza l'annosa carenza di "nidi" pubblici nella Sesta Provincia (è di questi giorni la decisione di privatizzarne uno funzionante fino a poco tempo fa ad Andria), per cui riteniamo sia questa una priorità assoluta da inserire nell'agenda delle Amministrazioni locali.
In questa prospettiva, il lavoro agile va visto anche come strumento di welfare sociale (aiuta i lavoratori a meglio conciliare i tempi di lavoro con il carico famigliare) e soprattutto in questa fase di ripartenza può aiutare le nostre imprese a garantire la tenuta occupazionale, consentendo il distanziamento sociale al momento imprescindibile per le riaperture.
Altro tema cruciale per le nuove modalità di lavoro che investe le Amministrazioni locali è il potenziamento infrastrutturale delle reti di connessione, l'avvio in contemporanea della didattica a distanza ha messo infatti in luce che molte famiglie non hanno sufficiente dotazione tecnologica per soddisfare le esigenze di tutti i componenti della famiglia o non hanno connessioni in grado di sopportare troppi dispositivi collegati simultaneamente: si tratta di una nuova essenziale esigenza che i Piani Sociali di Zona devono certamente tenere in dovuta considerazione.
Buon ultimo, va considerato il notevole beneficio "ambientale" che il lavoro agile apporta alle nostre città, si consideri che già solo nel primo mese di lavoro da casa si è registrato un calo di 60 tonnellate di CO2 di emissioni in atmosfera e, secondo uno studio del Politecnico di Milano, a regime le imprese e gli enti godrebbero di una riduzione dei costi di gestione degli spazi fisici del 30%.
Ecco l'opportunità da cogliere per le nostre Amministrazioni per favorire e incentivare l'adesione volontaria al lavoro agile, che potrebbe liberare spazi e risorse economiche, rilanciare la cultura dell'online nel rapporto con i cittadini, contribuire decisamente alla decongestione urbana.
Il post Covid-19 deve essere l'occasione di un ammodernamento nell'organizzazione dei tempi e nei modi dei nostri stili di vita, in chiave sostenibile, con imprese e Amministrazioni locali chiamate a guidare questo percorso che trasformi l'emergenza in opportunità di benessere sociale».
Gabriella Baldini, Ruggiero Crudele
Coordinatori provinciali ItaliaViva BAT
«L'emergenza sanitaria, con i tanti problemi connessi, è occasione anche di innovazione e rilancio di un fattore chiave della società, il lavoro e il nostro territorio deve senz'altro cogliere questa sfida e riaffermare la sua vocazione di eccellenza nel tradizionale settore produttivo e nel comparto terziario.
Vogliamo innanzi tutto, e con orgoglio per il nostro territorio, essendone espressione, ringraziare il lavoro dell'avv. Gennaro Antonio Rociola, delegato nel Cantiere Lavoro di ItaliaViva, a supporto della Commissione omonima della Camera dei Deputati e Senato della Repubblica, intenta in questi giorni ad operare alla elaborazione di un decreto legge di rivisitazione della legge 81/2017 al fine di consentire una mirata normativa in materia di "smart working", facendo tesoro dell'esperienza di applicazione nel periodo emergenziale, valutando le diverse sfaccettature positive e criticità emerse.
Già oggi si registrano in Italia circa 8milioni di lavoratori in "lavoro agile (smart working)", la gran parte dei quali si dichiara soddisfatta, e però con la grande incognita delle lavoratrici-mamme alle prese con la difficoltà della gestione dei "bambini", vista l'attuale chiusura delle istituzioni scolastiche: qui si ripropone con forza l'annosa carenza di "nidi" pubblici nella Sesta Provincia (è di questi giorni la decisione di privatizzarne uno funzionante fino a poco tempo fa ad Andria), per cui riteniamo sia questa una priorità assoluta da inserire nell'agenda delle Amministrazioni locali.
In questa prospettiva, il lavoro agile va visto anche come strumento di welfare sociale (aiuta i lavoratori a meglio conciliare i tempi di lavoro con il carico famigliare) e soprattutto in questa fase di ripartenza può aiutare le nostre imprese a garantire la tenuta occupazionale, consentendo il distanziamento sociale al momento imprescindibile per le riaperture.
Altro tema cruciale per le nuove modalità di lavoro che investe le Amministrazioni locali è il potenziamento infrastrutturale delle reti di connessione, l'avvio in contemporanea della didattica a distanza ha messo infatti in luce che molte famiglie non hanno sufficiente dotazione tecnologica per soddisfare le esigenze di tutti i componenti della famiglia o non hanno connessioni in grado di sopportare troppi dispositivi collegati simultaneamente: si tratta di una nuova essenziale esigenza che i Piani Sociali di Zona devono certamente tenere in dovuta considerazione.
Buon ultimo, va considerato il notevole beneficio "ambientale" che il lavoro agile apporta alle nostre città, si consideri che già solo nel primo mese di lavoro da casa si è registrato un calo di 60 tonnellate di CO2 di emissioni in atmosfera e, secondo uno studio del Politecnico di Milano, a regime le imprese e gli enti godrebbero di una riduzione dei costi di gestione degli spazi fisici del 30%.
Ecco l'opportunità da cogliere per le nostre Amministrazioni per favorire e incentivare l'adesione volontaria al lavoro agile, che potrebbe liberare spazi e risorse economiche, rilanciare la cultura dell'online nel rapporto con i cittadini, contribuire decisamente alla decongestione urbana.
Il post Covid-19 deve essere l'occasione di un ammodernamento nell'organizzazione dei tempi e nei modi dei nostri stili di vita, in chiave sostenibile, con imprese e Amministrazioni locali chiamate a guidare questo percorso che trasformi l'emergenza in opportunità di benessere sociale».
Gabriella Baldini, Ruggiero Crudele
Coordinatori provinciali ItaliaViva BAT