La povertà e le sue sfaccettature: un prezioso dialogo a San Ferdinando di Puglia
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La povertà e le sue sfaccettature: un prezioso dialogo a San Ferdinando di Puglia

L'iniziativa nella chiesa di San Ferdinando Re in occasione della VII Giornata mondiale dei poveri

Si è tenuta a San Ferdinando di Puglia, presso la Parrocchia San Ferdinando Re, la VII Giornata mondiale dei poveri. Presenti all'evento l'arcivescovo Mons. Leonardo D'Ascenzo, la sindaca Arianna Camporeale le varie associazioni che hanno fornito i loro servizi durante la giornata: Caritas, Pastorale della salute, A.M.C.I., Il Buon Samaritano di Bisceglie, Orizzonti di Trani, U.N.I.T.A.L.S.I., Croce Rossa Italiana, Avis, Associazione Nazionale Carabinieri.

Una giornata che ha previsto un primo momento di accoglienza con colazione preparata e offerta dall'Istituto Alberghiero "A. Moro" di Margherita di Savoia. Successivamente, nella cripta della Chiesa Madre si è tenuto un incontro in cui hanno preso parola quattro relatori: l'arcivescovo Mons. Leonardo D'Ascenzo, la sindaca Arianna Camporeale, il diacono Savino Russo e il diacono Ruggiero Serafini (direttore della Caritas della diocesi), il tutto moderato da Donatello Lorusso.

Durante l'incontro ogni relatore ha posto l'attenzione sulle varie sfaccettature della povertà.

"Non distogliere lo sguardo dal povero" (Tb 4,7)

L'arcivescovo ha parlato delle nuove povertà e dell'importanza a non distogliere lo sguardo dal povero rifacendosi alle parole di Papa Francesco: "Questa è una giornata che ci tiene tutti impegnati nella riflessione, nella preghiera - facendo riferimento alla Celebrazione Eucaristica tenutasi successivamente - e nel servizio concreto, proprio come sta avvenendo da parte di tanti medici che si sono resi disponibili ad offrire un servizio soprattutto ai più bisognosi – continua - non dobbiamo fare un discernimento particolare per considerare alcune persone come nostro prossimo, bisogna avere la capacità di guardare negli occhi, di non essere distratti". Continua il vescovo facendo riferimento alle nuove povertà: "Oggi anche la famiglia dove c'è un solo stipendio risulta spesso povera e a quella povertà sociale-economica si aggancia la povertà educativa - continua a ribadire - lì dove un ragazzo ha alle spalle una famiglia povera eredita con molta facilità quella stessa povertà". Conclude il vescovo: "Ho chiesto che ogni comunità parrocchiale della nostra diocesi - alla fine di questo anno pastorale - maturi una sensibilità importante di servizio Caritas che possa esprimersi in un centro d'ascolto, in un'organizzazione di accoglienza, di servizi vari per mostrare in pienezza il suo essere Chiesa".

Povertà sociale legata alla povertà educativa

"Parlare di povertà educativa oggi vuol dire affrontare il problema della privazione da parte di bambini/e, adolescenti, della possibilità di far fiorire e sviluppare talenti, capacità e aspirazioni – comincia la sindaca - possiamo sforzarci di fornire dei servizi educativi universali, che siano in sinergia con tutta la comunità. Naturalmente bisogna dare la garanzia istituzionale e amministrativa di adeguate risorse da tradurre in strutture, attività, personale qualificato e servizi". Fornisce di seguito alcuni dati: "In Italia vivono 629.459 minori, i posti degli asili nido 0-2 anni in Puglia è del 18,2% (26,9% in Italia), l'abbandono scolastico in Puglia è al 17.9% (in Italia al 13,5%), ed è un male atavico che al sud non è mai stato debellato e da questo, naturalmente, ne consegue un impoverimento valoriale, con delle conseguenze anche sul futuro. Poi abbiamo un indicatore importante, il NEET (Not in Education, Employment or Training) in riferimento a quei cittadini che non si formano, non si acculturano e non cercano lavoro che genera disagio sociale, assistenzialismo e non autosufficienza". Pensando a delle soluzioni la sindaca afferma di dover agire dal basso: "Ci sono anche alcuni progetti che la regione ha fatto in tal senso ponendo l'idea di una comunità educante: si tratta di progetti che coinvolgono tutto il territorio nella formazione, nell'orientamento e nell' educazione dei giovani".

La povertà e le risorse della nostra città

Il diacono di San Ferdinando mette mano ai dati statistici: "I poveri sono appena 243: di cui 83 famiglie composte da nuclei che vanno da una persona (per lo più anziani) a 5/6 persone (per lo più immigrati), di cui 52 famiglie sono italiane e 32 famiglie sono straniere, ormai accolte nel nostro tessuto sociale. San Ferdinando ha 13.713 abitanti, di cui 5.324 famiglie. I 243 iscritti alla Caritas - che ormai abbiamo da tempo - rapportati al numero di abitanti fa osservare che ogni ultimo del paese ha dall'altra parte 55 cittadini e ogni famiglia ultima registrata ha dall'altra parte 63 famiglie". Ribadisce poi il diacono come alla povertà economica sia strettamente collegata quella culturale, come ludopatie, droghe che distruggono famiglie e giovani. Importante, quindi, è la presenza delle associazioni: "Fondamentale è la funzione preziosissima delle associazioni".
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