Attualità
Lattiero-caseario, siglato protocollo d'intesa per valorizzare il settore
Soddisfazione dalle associazioni di categoria: "Ora agire nell'interesse dell'intera filiera"
San Ferdinando - sabato 9 ottobre 2021
È stato siglato nella sede del Dipartimento regionale Agricoltura, il Protocollo per la stabilità, sostenibilità e la valorizzazione della filiera lattiero-casearia pugliese approvato in Giunta regionale lo scorso 30 settembre 2021. Si tratta del documento d'intesa siglato dalla Regione Puglia e dalle associazioni di categoria degli allevatori e produttori pugliesi, Coldiretti, Confagricoltura, C.I.A., Copagri, Uci, Associazione Regionale Allevatori ARA-puglia, Confcooperative, Uecoop, C.N.A., Confartigianato, Confindustria, Unci, Agci.
"Oggi raccogliamo un risultato storico per tutto il comparto lattiero caseario pugliese – ha commentato l'assessore all'Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, firmatario della proposta di deliberazione e promotore del tavolo di concertazione che ha riunito le organizzazioni di rappresentanza al fine di regolamentare i rapporti commerciali nel pieno rispetto del lavoro di tutte le parti coinvolte, della qualità del prodotto e della tutela del consumatore finale. Ma soprattutto con l'obiettivo di promuovere e valorizzare l'intera filiera lattiero casearia.
"Non era mai accaduto prima che tutti gli attori della filiera, insieme, sottoscrivessero, nel senso della responsabilizzazione reciproca, un documento che fa sintesi delle esigenze del mondo allevatoriale rispetto alla necessità di mantenere un costo di produzione che tuteli la qualità della materia prima e la dignità del lavoro, con le istanze dei trasformatori che chiedono garanzia di un prodotto certificato e 100% pugliese. Coloro che aderiscono a questa iniziativa – ha precisato l'assessore - avranno il supporto della Regione in tutte le attività promozionali, di valorizzazione, di tutela del nostro latte e dei prodotti derivati. Il nostro obiettivo è difendere l'eccellenza produttiva e rispettare il consumatore che chiede qualità e salute. Ma anche garantire un prezzo di vendita etico del latte crudo, non inferiore ai costi sostenuti dall'allevatore, come anche un prezzo dei prodotti caseari non inferiore a quello sostenuto dai trasformatori per la loro elaborazione. La Regione Puglia ha il ruolo di sostenere la crescita del settore, di valorizzare le produzioni di qualità certificate da rigidi disciplinari regionali e nazionali, anche attraverso un pacchetto di misure dedicate. Come anche di rafforzare i controlli attraverso azioni anti frode e contro pratiche sleali di mercato.
Sono certo da oggi facciamo tutti un deciso passo in avanti per difendere e valorizzare un settore che ha potenzialità straordinarie e che ha tutti i requisiti per diventare sempre più competitivo in Italia e all'estero. Serve una visione comune e il Protocollo, in questa direzione, è uno strumento vincente".
Il Protocollo, quindi, è "un vero atto di responsabilità siglato tra allevatori e trasformatori e coordinato dall'Assessore Pentassuglia – ha commentato a margine il presidente della IV Commissione del Consiglio regionale, Francesco Paolicelli -, che intendono riconoscere un'adeguata remunerazione del latte. Il prezzo di vendita non deve essere mai inferiore ai costi sostenuti dagli allevatori. Quest'ultimi sono i veri custodi delle nostre campagne e per questo devono essere sempre supportati. Anche la Regione deve fare la propria parte supportando le iniziative di promozione e di tutela del latte 100% made in Puglia. Tutto nel rispetto del consumatore ultimo che merita di avere sempre sulla propria tavola un prodotto di alta qualità. Per questo il nostro impegno è quello di lavorare per mettere a punto misure dedicate per rafforzare i controlli contro chi tenta di agire sul mercato in modo sleale".
"Tutti gli attori della filiera - ha concluso - il direttore del Dipartimento Agricoltura, Gianluca Nardone, - si sono riuniti ad un tavolo per condividere un percorso di eticità che deve portare a riconoscere che una parte non può fare a meno dell'altra. Le parti oggi sottoscrivono un impegno alla responsabilità reciproca così come la Regione si impegna a sostenere il comparto disciplinando al meglio i rapporti e proponendo contratti capaci di creare trasparenza e rapporti sempre più costruttivi e collaborativi".
L'intesa siglata fa il paio con l'accoglimento della proposta di Coldiretti a livello nazionale per un adeguato aumento del prezzo minimo del latte alla stalla in Italia senza che vi sia un impatto sui consumatori. "E' un primo passo importante a cui dovranno seguire contratti di fornitura fra le industrie di trasformazione e gli allevatori in cui siano concordati compensi equi perché a fronte dei rincari delle materie prime alla base dell'alimentazione degli animali è fondamentale assicurare la sostenibilità finanziaria degli allevamenti, sottraendoli al rischio di chiusura a causa di prezzi sotto i costi di produzione", dichiara Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.
A pesare nelle stalle – sottolinea la Coldiretti Puglia - sono gli effetti di fenomeni estremi come la siccità e l'afa con il forte aumento dei costi di produzione a partire da quelli energetici e per l'alimentazione degli animali nelle stalle con il mais che registra +50%, la soia +80% e le farine di soia +35% rispetto allo scorso anno. Con 3 DOP (canestrato pugliese, mozzarella di Gioia del Colle e mozzarella di bufala) e 17 formaggi riconosciuti tradizionali dal MIPAAF (burrata, cacio, caciocavallo, caciocavallo podolico dauno, cacioricotta, cacioricotta caprino orsarese, caprino, giuncata, manteca, mozzarella o fior di latte, pallone di Gravina, pecorino, pecorino di Maglie, pecorino foggiano, scamorza, scamorza di pecora, vaccino) – aggiunge Coldiretti Puglia – il settore lattiero–caseario garantisce primati a livello nazionale e Sigilli della biodiversità dal valore indiscutibile.
Occorre intervenire urgentemente per salvare la "Fattoria Puglia", dove sono riuscite a sopravvivere con grande difficoltà in Puglia – conclude Coldiretti Puglia – appena 1.400 stalle per la produzione di latte, decisivo presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall'attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali a causa principalmente del prezzo del latte spesso non remunerativo, dovuto non solo alla crisi, ma anche e soprattutto alle evidenti anomalie di mercato con i prezzi alla stalla che subiscono inaccettabili 'fluttuazioni' e agli alti costi di gestione degli allevamenti.
Cia Puglia
"L'intesa – hanno spiegato i dirigenti regionali delle tre organizzazioni – riconosce i costi di produzione sostenuti dagli allevatori come parametro base per determinare un prezzo equo del latte. L'accordo è importante perché, oltre che dalla Regione Puglia e dalle organizzazioni come le nostre che rappresentano i legittimi interessi e le istanze del comparto primario, è stato sottoscritto complessivamente da 14 realtà associative tra cui Confindustria".
Confartigianato
"Restano fermi, in tema di prezzi della materia prima, i principi chiaramente stabiliti dall'Autorità Garante della concorrenza e del mercato. – ha commentato Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia. - Non v'è dubbio, però, che l'obiettivo comune sia quello di impostare un lavoro di filiera affinché il valore aggiunto e la qualità delle nostre produzioni, specie di quelle artigianali, venga adeguatamente riconosciuto sui mercati nazionali e internazionali. Ecco perché sin da ora chiediamo all'assessore di procedere rapidamente con l'istituzione del tavolo di confronto con la GDO/DO, parte essenziale degli impegni presi dalla Regione nel protocollo".
Per Angelantonio Tafuno, presidente dei Casari di Confartigianato Puglia "il lavoro svolto ha generato un protocollo di intesa equilibrato che, nel rispetto della normativa vigente in materia di libera concorrenza, pone alcune pietre miliari per lo sviluppo delle imprese di trasformazione. Ad oggi queste ultime sono tra le pochissime escluse dall'accesso ai fondi FESR, che invece sono stati esplicitamente richiamati nel testo. Su questo ci aspettiamo, grazie all'impegno degli assessorati competenti, che l'imminente nuova programmazione 2021-2027 sia conseguente: è paradossale che fette così rappresentative del nostro tessuto produttivo siano emarginate nell'accesso alle agevolazioni regionali per l'innovazione e l'internazionalizzazione.
Nondimeno – conclude Tafuno – il protocollo contempla aspetti a noi molto cari come il supporto alle DOP e la valorizzazione del benessere animale, della genuinità e della tracciabilità del prodotto. Se sapremo fare squadra e lavorare in termini di qualità, potremo fare del lattiero-caseario uno dei comparti trainanti dell'agroalimentare pugliese".
"Oggi raccogliamo un risultato storico per tutto il comparto lattiero caseario pugliese – ha commentato l'assessore all'Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, firmatario della proposta di deliberazione e promotore del tavolo di concertazione che ha riunito le organizzazioni di rappresentanza al fine di regolamentare i rapporti commerciali nel pieno rispetto del lavoro di tutte le parti coinvolte, della qualità del prodotto e della tutela del consumatore finale. Ma soprattutto con l'obiettivo di promuovere e valorizzare l'intera filiera lattiero casearia.
"Non era mai accaduto prima che tutti gli attori della filiera, insieme, sottoscrivessero, nel senso della responsabilizzazione reciproca, un documento che fa sintesi delle esigenze del mondo allevatoriale rispetto alla necessità di mantenere un costo di produzione che tuteli la qualità della materia prima e la dignità del lavoro, con le istanze dei trasformatori che chiedono garanzia di un prodotto certificato e 100% pugliese. Coloro che aderiscono a questa iniziativa – ha precisato l'assessore - avranno il supporto della Regione in tutte le attività promozionali, di valorizzazione, di tutela del nostro latte e dei prodotti derivati. Il nostro obiettivo è difendere l'eccellenza produttiva e rispettare il consumatore che chiede qualità e salute. Ma anche garantire un prezzo di vendita etico del latte crudo, non inferiore ai costi sostenuti dall'allevatore, come anche un prezzo dei prodotti caseari non inferiore a quello sostenuto dai trasformatori per la loro elaborazione. La Regione Puglia ha il ruolo di sostenere la crescita del settore, di valorizzare le produzioni di qualità certificate da rigidi disciplinari regionali e nazionali, anche attraverso un pacchetto di misure dedicate. Come anche di rafforzare i controlli attraverso azioni anti frode e contro pratiche sleali di mercato.
Sono certo da oggi facciamo tutti un deciso passo in avanti per difendere e valorizzare un settore che ha potenzialità straordinarie e che ha tutti i requisiti per diventare sempre più competitivo in Italia e all'estero. Serve una visione comune e il Protocollo, in questa direzione, è uno strumento vincente".
Il Protocollo, quindi, è "un vero atto di responsabilità siglato tra allevatori e trasformatori e coordinato dall'Assessore Pentassuglia – ha commentato a margine il presidente della IV Commissione del Consiglio regionale, Francesco Paolicelli -, che intendono riconoscere un'adeguata remunerazione del latte. Il prezzo di vendita non deve essere mai inferiore ai costi sostenuti dagli allevatori. Quest'ultimi sono i veri custodi delle nostre campagne e per questo devono essere sempre supportati. Anche la Regione deve fare la propria parte supportando le iniziative di promozione e di tutela del latte 100% made in Puglia. Tutto nel rispetto del consumatore ultimo che merita di avere sempre sulla propria tavola un prodotto di alta qualità. Per questo il nostro impegno è quello di lavorare per mettere a punto misure dedicate per rafforzare i controlli contro chi tenta di agire sul mercato in modo sleale".
"Tutti gli attori della filiera - ha concluso - il direttore del Dipartimento Agricoltura, Gianluca Nardone, - si sono riuniti ad un tavolo per condividere un percorso di eticità che deve portare a riconoscere che una parte non può fare a meno dell'altra. Le parti oggi sottoscrivono un impegno alla responsabilità reciproca così come la Regione si impegna a sostenere il comparto disciplinando al meglio i rapporti e proponendo contratti capaci di creare trasparenza e rapporti sempre più costruttivi e collaborativi".
Le associazioni di categoria
ColdirettiL'intesa siglata fa il paio con l'accoglimento della proposta di Coldiretti a livello nazionale per un adeguato aumento del prezzo minimo del latte alla stalla in Italia senza che vi sia un impatto sui consumatori. "E' un primo passo importante a cui dovranno seguire contratti di fornitura fra le industrie di trasformazione e gli allevatori in cui siano concordati compensi equi perché a fronte dei rincari delle materie prime alla base dell'alimentazione degli animali è fondamentale assicurare la sostenibilità finanziaria degli allevamenti, sottraendoli al rischio di chiusura a causa di prezzi sotto i costi di produzione", dichiara Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.
A pesare nelle stalle – sottolinea la Coldiretti Puglia - sono gli effetti di fenomeni estremi come la siccità e l'afa con il forte aumento dei costi di produzione a partire da quelli energetici e per l'alimentazione degli animali nelle stalle con il mais che registra +50%, la soia +80% e le farine di soia +35% rispetto allo scorso anno. Con 3 DOP (canestrato pugliese, mozzarella di Gioia del Colle e mozzarella di bufala) e 17 formaggi riconosciuti tradizionali dal MIPAAF (burrata, cacio, caciocavallo, caciocavallo podolico dauno, cacioricotta, cacioricotta caprino orsarese, caprino, giuncata, manteca, mozzarella o fior di latte, pallone di Gravina, pecorino, pecorino di Maglie, pecorino foggiano, scamorza, scamorza di pecora, vaccino) – aggiunge Coldiretti Puglia – il settore lattiero–caseario garantisce primati a livello nazionale e Sigilli della biodiversità dal valore indiscutibile.
Occorre intervenire urgentemente per salvare la "Fattoria Puglia", dove sono riuscite a sopravvivere con grande difficoltà in Puglia – conclude Coldiretti Puglia – appena 1.400 stalle per la produzione di latte, decisivo presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall'attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali a causa principalmente del prezzo del latte spesso non remunerativo, dovuto non solo alla crisi, ma anche e soprattutto alle evidenti anomalie di mercato con i prezzi alla stalla che subiscono inaccettabili 'fluttuazioni' e agli alti costi di gestione degli allevamenti.
Cia Puglia
"L'intesa – hanno spiegato i dirigenti regionali delle tre organizzazioni – riconosce i costi di produzione sostenuti dagli allevatori come parametro base per determinare un prezzo equo del latte. L'accordo è importante perché, oltre che dalla Regione Puglia e dalle organizzazioni come le nostre che rappresentano i legittimi interessi e le istanze del comparto primario, è stato sottoscritto complessivamente da 14 realtà associative tra cui Confindustria".
Confartigianato
"Restano fermi, in tema di prezzi della materia prima, i principi chiaramente stabiliti dall'Autorità Garante della concorrenza e del mercato. – ha commentato Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia. - Non v'è dubbio, però, che l'obiettivo comune sia quello di impostare un lavoro di filiera affinché il valore aggiunto e la qualità delle nostre produzioni, specie di quelle artigianali, venga adeguatamente riconosciuto sui mercati nazionali e internazionali. Ecco perché sin da ora chiediamo all'assessore di procedere rapidamente con l'istituzione del tavolo di confronto con la GDO/DO, parte essenziale degli impegni presi dalla Regione nel protocollo".
Per Angelantonio Tafuno, presidente dei Casari di Confartigianato Puglia "il lavoro svolto ha generato un protocollo di intesa equilibrato che, nel rispetto della normativa vigente in materia di libera concorrenza, pone alcune pietre miliari per lo sviluppo delle imprese di trasformazione. Ad oggi queste ultime sono tra le pochissime escluse dall'accesso ai fondi FESR, che invece sono stati esplicitamente richiamati nel testo. Su questo ci aspettiamo, grazie all'impegno degli assessorati competenti, che l'imminente nuova programmazione 2021-2027 sia conseguente: è paradossale che fette così rappresentative del nostro tessuto produttivo siano emarginate nell'accesso alle agevolazioni regionali per l'innovazione e l'internazionalizzazione.
Nondimeno – conclude Tafuno – il protocollo contempla aspetti a noi molto cari come il supporto alle DOP e la valorizzazione del benessere animale, della genuinità e della tracciabilità del prodotto. Se sapremo fare squadra e lavorare in termini di qualità, potremo fare del lattiero-caseario uno dei comparti trainanti dell'agroalimentare pugliese".