Eventi e cultura
Musica, parole, emozioni, tradizioni di Natale in uno splendido sfondo natalizio - FOTO
Parla lo psicologo e psicoterapeuta Mimmo Armiento
San Ferdinando - lunedì 23 dicembre 2024
11.38
Un evento all'incontro della vita, della gioia, dell'incanto – tutte emozioni provate in primo luogo dai genitori e - attraverso loro - dai figli. Sono stati affrontati questi temi venerdì 20 dicembre - presso l'Auditorium del ITC Michele Dell'Aquila – con l'Associazione Ingannevole come l'Amore la quale ha presentato lo spettacolo "The Christmas Secret".
Un evento questo che è stato rivolto a tutti coloro che hanno perso il motivo della festa, per coloro che volevano riscoprirla, per chi la portava dentro di sé e anche per chi la voleva comunicare al mondo! Il tutto è stato incorniciato dalla musica, dal canto, dalla danza e tanto altro per riportare nei cuori di chi assisteva la gioia del Natale.
"Natale è quel luogo incantato, in cui tu per primo sei stato un incanto per i tuoi genitori – afferma Mimmo Armiento durante il suo monologo - Natale è per ricordarti che tu sei nato nella gioia. Che tu sei stato accolto con il sorriso, con tenerezza, con una stella sulla tua culla, con un de-siderio (sidus = stella!)– e ancora - a Natale ci apparteniamo e conta con chi, chi gioisce con me, chi sta con me".
Una festa, quella del Natale, che ci ricorda quanto si possa vivere nella gioia anche quando ad accompagnarci è la sofferenza: "La festa comandata può diventare un problema e ci si nasconde dietro uno smartphone. Oppure ci si riempie di cibo per colmare il vuoto. Abbiamo bisogno di una casa, di qualcuno che soffra con noi. Bisognava guarire nel fondo e poi stare con qualcuno".
Lo psicologo Armiento continua parlando della sua esperienza personale di angoscia a 23 anni: "Invece che stare lì a piangere quello che non c'era io mi fermavo a dire che questo momento era per me. E se bastassimo io e te?". Prosegue inoltre, riferendosi a tutte quelle volte che uno studente si sente sconfitto da una bocciatura, esortando alla felicità anche in questa circostanza: "se siamo felici lo siamo ora, anche nella bocciatura – continua - l'angelo viene ad annunciare la gioia, la gente ha paura della gioia, la gente vuole la felicità a portata di mano. Facciamo fatica a essere felici. L'angelo del Natale ti dice: ora puoi essere felice!"
Termina il suo monologo facendo nuovamente riferimento alla scelta di vivere in modo felice, a prescindere dagli ostacoli che riempiono la nostra quotidianità: "Entra in questo Natale e accorgiti che tu sei l'atteso. Tu sei l'atteso di Dio. Al fondo del tuo essere tu non sei peso, sacrificio. Tu sei amato dall'amore stesso che muove il sole e tutte le stelle. Tu sei pieno di grazia, tu sei il benedetto di sempre, tu sei l'amato, tu sei colui che attendevamo. Sei nato sotto una buona stella. Tu sei il desiderato. Natale non è una festa comandata. Sei tu che dici sì alla festa. Sia la festa. L'amore è la gioia condivisa, è già Paradiso. A volte per essere felici ci concentriamo sugli altri, perché non possiamo godere di noi, non possiamo gioire di noi stessi. La gioia non è acqua distillata, è acqua potabile, si può bere ma all'interno ha delle impurità. Natale non è una festa che arriva. Sei tu che arrivi alla festa".
Un evento questo che è stato rivolto a tutti coloro che hanno perso il motivo della festa, per coloro che volevano riscoprirla, per chi la portava dentro di sé e anche per chi la voleva comunicare al mondo! Il tutto è stato incorniciato dalla musica, dal canto, dalla danza e tanto altro per riportare nei cuori di chi assisteva la gioia del Natale.
"Natale è quel luogo incantato, in cui tu per primo sei stato un incanto per i tuoi genitori – afferma Mimmo Armiento durante il suo monologo - Natale è per ricordarti che tu sei nato nella gioia. Che tu sei stato accolto con il sorriso, con tenerezza, con una stella sulla tua culla, con un de-siderio (sidus = stella!)– e ancora - a Natale ci apparteniamo e conta con chi, chi gioisce con me, chi sta con me".
Una festa, quella del Natale, che ci ricorda quanto si possa vivere nella gioia anche quando ad accompagnarci è la sofferenza: "La festa comandata può diventare un problema e ci si nasconde dietro uno smartphone. Oppure ci si riempie di cibo per colmare il vuoto. Abbiamo bisogno di una casa, di qualcuno che soffra con noi. Bisognava guarire nel fondo e poi stare con qualcuno".
Lo psicologo Armiento continua parlando della sua esperienza personale di angoscia a 23 anni: "Invece che stare lì a piangere quello che non c'era io mi fermavo a dire che questo momento era per me. E se bastassimo io e te?". Prosegue inoltre, riferendosi a tutte quelle volte che uno studente si sente sconfitto da una bocciatura, esortando alla felicità anche in questa circostanza: "se siamo felici lo siamo ora, anche nella bocciatura – continua - l'angelo viene ad annunciare la gioia, la gente ha paura della gioia, la gente vuole la felicità a portata di mano. Facciamo fatica a essere felici. L'angelo del Natale ti dice: ora puoi essere felice!"
Termina il suo monologo facendo nuovamente riferimento alla scelta di vivere in modo felice, a prescindere dagli ostacoli che riempiono la nostra quotidianità: "Entra in questo Natale e accorgiti che tu sei l'atteso. Tu sei l'atteso di Dio. Al fondo del tuo essere tu non sei peso, sacrificio. Tu sei amato dall'amore stesso che muove il sole e tutte le stelle. Tu sei pieno di grazia, tu sei il benedetto di sempre, tu sei l'amato, tu sei colui che attendevamo. Sei nato sotto una buona stella. Tu sei il desiderato. Natale non è una festa comandata. Sei tu che dici sì alla festa. Sia la festa. L'amore è la gioia condivisa, è già Paradiso. A volte per essere felici ci concentriamo sugli altri, perché non possiamo godere di noi, non possiamo gioire di noi stessi. La gioia non è acqua distillata, è acqua potabile, si può bere ma all'interno ha delle impurità. Natale non è una festa che arriva. Sei tu che arrivi alla festa".