Don Mimmo nel giorno della Festa della Madonna di Lourdes
Don Mimmo nel giorno della Festa della Madonna di Lourdes
Religioni

Nella giornata di ieri si è concluso il triduo e la Festa della Madonna di Lourdes

La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta dal parroco don Mimmo Marrone: presente anche il presidente dell’Unitalsi Giacinto Caccamo

Si è conclusa nella giornata di ieri 11 febbraio - a San Ferdinando di Puglia - la Festa della Madonna di Lourdes presso la parrocchia San Ferdinando Re; la stessa è stata preceduta da un triduo in preparazione nei giorni sabato 8, domenica 9 e lunedì 10 febbraio.

La festa della Beata Vergine di Lourdes è stata svolta nel giorno della 33a Giornata mondiale del Malato. Il programma ha previsto alle ore 18:00 il Santo Rosario Meditato animato dal gruppo UNITALSI, alle ore 19:00 l'Celebrazione Eucaristica presieduta da Don Mimmo Marrone (parroco della Chiesa Madre) insieme a P. Paolo Dicorato (parroco della Parrocchia B.V. Maria del SS. Rosario) e a seguire – alle ore 20:00 – la Processione aux flambeaux.

Durante la Celebrazione Eucaristica don Mimmo esprime parole sul valore della felicità: "Solo lo sguardo attento e premuroso di una donna, di una madre, poteva intercettare in anticipo un bisogno che si presentava a quelle nozze di Cana. La mancanza di vino, sappiamo bene che non è un alimento indispensabile. Però il vino non deve mai mancare sulla mensa e anche Gesù quando ha voluto consegnarci i segni che avrebbero lungo i secoli perpetuato la sua presenza, non si è limitato solo al pane, alimento indispensabile, ma ha voluto associare al pane anche il vino: perché racconta un bisogno e un anelito essenziale della nostra vita. Il vino racconta il nostro desiderio di felicità, il nostro bisogno di gioia – esordisce poi con una domanda – c'è forse qualcuno in mezzo a voi che non vuole essere felice? Tutti desideriamo la felicità, la cerchiamo, talvolta ce la confezioniamo in modo arrabbattato con le nostre mani, molte volte ce la vediamo sfuggire di mano. Tante volte la riserva di vino scarseggia e peggio ancora finisce. Quando il vino finisce è il segno che la nostra vita si sta intristendo. Da quel momento in poi la vita diventa faticosa, si sta esaurendo se non addirittura si è esaurita la riserva di vino. Ed ecco, lo sguardo attento sollecito e premuroso di Maria che intercede presso il figlio e Gesù per questo è venuto, perché la nostra vita sia una festa. Perché la vita degli uomini deve essere traboccante di gioia, non ci si può limitare a tirare a campare. Abbiamo bisogno di una vita che ribolle dentro e ci fa sentire innamorati della vita, capaci di contagiare di vita. Maria intercetta questo bisogno, riconsegna il gusto della vita, la gioia della festa. Ma cosa disturba la felicità di noi umani? Il dolore, il peccato e la morte.

Don Mimmo inizia a elencare i significati di ogni parola: "Il luogo lì dove Maria è apparsa, Lourdes, è il luogo in cui si concentra il dolore di tutta l'umanità che invoca l'intercessione di Maria perché vengano nuovamente riempite le anfore della vita di tanti compagni di viaggio segnati dalla devastante esperienza del dolore e della malattia e questo riempire le brocche di vino è il compito di tutte le associazioni di volontariato, dall'Unitalsi alle Confraternite – continua poi facendo riferimento all'elemento del peccato – il peccato è quella condizione in cui noi umani inizialmente, prima di compiere un determinato atto, siamo convinti di raggiungere la felicità, poi una volta consumato quell'atto ci rimane l'amaro in bocca, ci rendiamo conto che non era quello ciò che il Signore ci chiedeva. Poi arriva il suggerimento di Maria che invita alla conversione". Infine, fa riferimento all'elemento della morte – la soluzione alla morte è la risurrezione di Gesù, però prima dobbiamo passare attraverso la morte. E non è la morte in sé che ci spaventa, ci spaventa il momento del passaggio".

Termina: "Siamo chiamati ad essere felici insieme, come quando si fa un brindisi. Grazie all'occhio attento di Maria, Gesù ci consente di fare un brindisi alla vita. Perché la vita terrena arrida a tutti e quella eterna sia un dono per tutti".

Presenti anche diverse Confraternite e l'Unitalsi insieme al suo presidente - nella persona di Giacinto Caccamo – che ha presentato alla comunità il nuovo logo dell'Unitalsi, descrivendone le peculiarità:
"gli elementi di continuità rimangono ben visibili: al centro, il vortice di luce che rappresenta Cristo, accanto a Lui la Vergine Maria. Maria lancia la rete nel mare agitato della vita: un gesto che simboleggia il suo "Sì", il suo abbandono fiducioso al disegno di Dio. Da quel mare emerge l'àncora, immagine di Cristo crocifisso e risorto, nostra salvezza".

Il presidente dell'Unitalsi ha poi rivolto un pensiero speciale ad una donna molto vicina alla comunità e all'Unitalsi stessa: "il mio pensiero va alla nostra sorella Maria Di Nuzzi, salita al cielo un mese fa. Il cuore di Maria è sempre stato simbolo di carità, un riflesso dell'amore della Vergine: un cuore che donava, che sperava, che amava".
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