Cronaca
Omicidio De Rosa, più controlli sul territorio ofantino
L'esito dell'incontro del Comitato dell'ordine e della sicurezza pubblica
San Ferdinando - mercoledì 23 gennaio 2019
15.20
L'intensificazione dell'attività info-investigativa, il rafforzamento del presidio delle Forze dell'Ordine sul territorio con controlli mirati sia nel comune di Trinitapoli che nei comuni ofantini limitrofi di Margherita di Savoia e San Ferdinando di Puglia. Questo è l'esito dell'incontro del Comitato dell'ordine e della sicurezza pubblica della provincia Barletta - Andria - Trani tenuto a Barletta in Prefettura lo scorso martedì pomeriggio. L'argomento all'ordine del giorno era il tema sicurezza nella cittadina di Trinitapoli all'indomani dell'omicidio di Pietro De Rosa, il 41enne esponente dell'omonimo clan freddato con una pioggia di proiettili davanti alla sua abitazione in via dei Liburni alla periferia della città, a ridosso della strada per Margherita.
Al tavolo hanno partecipato il Prefetto Emilio Dario Sensi che ha convocato il comitato, i vertici territoriali delle forze dell'ordine, il presente della Provincia Nicola Giorgino e il sindaco casalino Francesco Di Feo. Il primo cittadino ha espresso il timore di un susseguirsi di eventi criminosi in città.
E la preoccupazione del sindaco non è affatto infondata. Alla base dell'omicidio De Rosa, lo ricordiamo, secondo gli investigatori potrebbe esserci la vendetta tra famiglie rivali, magari la vittima aveva oltrepassato i limiti territoriali di pertinenza di altri clan nella gestione dei traffici illeciti, soprattutto per quanto riguarda lo spaccio di sostanze stupefacenti. Infatti l'uccisione sembrerebbe avvenuta con modalità mafiose e il fascicolo, ora di competenza della Procura di Foggia, potrebbe passare alla Direzione distrettuale antimafia di Bari.
Come ricostruito dai carabinieri del reparto operativo di Foggia, De Rosa viaggiava come passeggero, era sorvegliato speciale, a bordo di una Fiat Croma, guidata da Luigi Muriglio il 49enne rimasto ferito e trasportato all'ospedale "Dimiccoli" di Barletta. A loro si è accostata un'altra auto, pare una Renault Clio, dalla quale i malfattori hanno aperto il fuoco, per poi finire l'opera quando De Rosa è sceso dal mezzo.
Al tavolo hanno partecipato il Prefetto Emilio Dario Sensi che ha convocato il comitato, i vertici territoriali delle forze dell'ordine, il presente della Provincia Nicola Giorgino e il sindaco casalino Francesco Di Feo. Il primo cittadino ha espresso il timore di un susseguirsi di eventi criminosi in città.
E la preoccupazione del sindaco non è affatto infondata. Alla base dell'omicidio De Rosa, lo ricordiamo, secondo gli investigatori potrebbe esserci la vendetta tra famiglie rivali, magari la vittima aveva oltrepassato i limiti territoriali di pertinenza di altri clan nella gestione dei traffici illeciti, soprattutto per quanto riguarda lo spaccio di sostanze stupefacenti. Infatti l'uccisione sembrerebbe avvenuta con modalità mafiose e il fascicolo, ora di competenza della Procura di Foggia, potrebbe passare alla Direzione distrettuale antimafia di Bari.
Come ricostruito dai carabinieri del reparto operativo di Foggia, De Rosa viaggiava come passeggero, era sorvegliato speciale, a bordo di una Fiat Croma, guidata da Luigi Muriglio il 49enne rimasto ferito e trasportato all'ospedale "Dimiccoli" di Barletta. A loro si è accostata un'altra auto, pare una Renault Clio, dalla quale i malfattori hanno aperto il fuoco, per poi finire l'opera quando De Rosa è sceso dal mezzo.