Attualità
Paolo e il Papa, parla mamma Elsa: "Emozione enorme"
Il racconto di una esperienza indimenticabile
San Ferdinando - sabato 23 ottobre 2021
Paolo ha 10 anni e vive a San Ferdinando di Puglia. È affetto da una forma di autismo, da encefalopatia epilettica e ritardo psicomotorio. Paolo è lo stesso bambino che due giorni fa, il 20 ottobre, contro tutto e tutti è riuscito a coronare il suo sogno: incontrare Papa Francesco.
Paolo ha superato la sicurezza e ha raggiunto il pontefice.
"Mi sono emozionata tantissimo – risponde Elsa, la mamma del piccolo Paolo – accanto avevo Carmela, la responsabile dell'Unitalsi di Roma che mi abbracciava". Con gli occhi ancora lucidi, Elsa si mostra fiera di esser riuscita ad esaudire ciò che sembrava impossibile.
Alla fine della celebrazione, il santo Pontefice si avvicina a Paolo e alla sua famiglia. Ad Elsa rivolge una frase di speranza: "l'impossibile non esiste signora, per lei. Deve fare in modo che per Paolo tutto diventi possibile, perché lo merita lui, lo merita lei, lo meritate tutti. Lei fino ad ora ha fatto tutto il possibile e deve continuare a farlo. Io sarò vicino a voi con le preghiere" – queste le ultime parole di Papa Francesco alla mamma di Paolo, dopo aver preso per mano e consegnato allo stesso bambino un rosario, un bracciale e la sua papalina.
"Paolo ha una fissazione per i cappelli, è riuscito a toglierlo anche al Papa"- risponde sorridente Elsa.
Alla nostra domanda: quale è stata per lei la cosa più assurda di questa esperienza, Elsa risponde, "all'inizio non potevamo passare. Ci trovavamo a Roma per fare dei controlli a Paolo all' Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, alloggiavamo in un albergo a 700 metri dal Vaticano, eravamo scesi per fare una semplice passeggiata. Abbiamo visto tutta quella gente in fila, dimenticando che ci fosse l'udienza del Papa. Ci viene detto che non potevamo entrare senza prenotazione".
Mentre Paolo si agitava preso dall'euforia di poter guardare da vicino il santo Pontefice, si avvicina loro la responsabile dell'Unitalsi di Roma, che si premura di farli entrare. "Noi ci trovavamo nella fila occupata da arcieri e poliziotti, abbiamo superato i controlli e io entusiasta ho detto a Paolo che ce l'avevamo fatta. Io e Paolo siamo scoppiati immediatamente in un pianto di gioia".
"Paolo è entusiasta per ciò che ha vissuto. Quando nota che è in televisione ripete, Papa Papa".
Il piccolo Paolo è riuscito a penetrare non solo la sicurezza, ma anche il cuore di chi lo ha visto lì, accanto al Papa, il quale felicemente conclude "Ringrazio questo bambino per la lezione che ha dato a tutti noi. Ha dato una testimonianza che gli è venuta dal cuore".
Paolo ha superato la sicurezza e ha raggiunto il pontefice.
"Mi sono emozionata tantissimo – risponde Elsa, la mamma del piccolo Paolo – accanto avevo Carmela, la responsabile dell'Unitalsi di Roma che mi abbracciava". Con gli occhi ancora lucidi, Elsa si mostra fiera di esser riuscita ad esaudire ciò che sembrava impossibile.
Alla fine della celebrazione, il santo Pontefice si avvicina a Paolo e alla sua famiglia. Ad Elsa rivolge una frase di speranza: "l'impossibile non esiste signora, per lei. Deve fare in modo che per Paolo tutto diventi possibile, perché lo merita lui, lo merita lei, lo meritate tutti. Lei fino ad ora ha fatto tutto il possibile e deve continuare a farlo. Io sarò vicino a voi con le preghiere" – queste le ultime parole di Papa Francesco alla mamma di Paolo, dopo aver preso per mano e consegnato allo stesso bambino un rosario, un bracciale e la sua papalina.
"Paolo ha una fissazione per i cappelli, è riuscito a toglierlo anche al Papa"- risponde sorridente Elsa.
Alla nostra domanda: quale è stata per lei la cosa più assurda di questa esperienza, Elsa risponde, "all'inizio non potevamo passare. Ci trovavamo a Roma per fare dei controlli a Paolo all' Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, alloggiavamo in un albergo a 700 metri dal Vaticano, eravamo scesi per fare una semplice passeggiata. Abbiamo visto tutta quella gente in fila, dimenticando che ci fosse l'udienza del Papa. Ci viene detto che non potevamo entrare senza prenotazione".
Mentre Paolo si agitava preso dall'euforia di poter guardare da vicino il santo Pontefice, si avvicina loro la responsabile dell'Unitalsi di Roma, che si premura di farli entrare. "Noi ci trovavamo nella fila occupata da arcieri e poliziotti, abbiamo superato i controlli e io entusiasta ho detto a Paolo che ce l'avevamo fatta. Io e Paolo siamo scoppiati immediatamente in un pianto di gioia".
"Paolo è entusiasta per ciò che ha vissuto. Quando nota che è in televisione ripete, Papa Papa".
Il piccolo Paolo è riuscito a penetrare non solo la sicurezza, ma anche il cuore di chi lo ha visto lì, accanto al Papa, il quale felicemente conclude "Ringrazio questo bambino per la lezione che ha dato a tutti noi. Ha dato una testimonianza che gli è venuta dal cuore".