Enti locali
Potenziamento rete ospedaliera, Asl Bt chiede alla Regione interventi su San Ferdinando di Puglia
Le richieste in merito all'attivazione delle strutture sanitarie territoriali con i fondi del Pnrr
San Ferdinando - sabato 12 marzo 2022
La Direzione della Asl Bt ha avanzato alla Regione Puglia richieste relative al potenziamento della rete assistenziale di prossimità e in particolare all'attivazione delle strutture sanitarie territoriali con i fondi del Pnrr.
Nello specifico, si richiede di attivare:
- 9 case della comunità nei comuni di Andria, Barletta, Trani, Bisceglie, Canosa, Margherita di Savoia, San Ferdinando, Spinazzola e Trinitapoli;
- 7 ospedali di comunità nei comuni di Andria, Barletta, Trani, Margherita di Savoia, Minervino Murge, Spinazzola e Trinitapoli;
- 5 centri operativi di coordinamento territoriale: Andria, Barletta, Trani, Margherita di Savoia, Minervino Murge.
In merito al potenziamento della rete assistenziale di prossimità nel territorio provinciale, il 24 gennaio scorso Cgil, Cisl e Uil hanno inviato alla Asl Bat una richiesta di incontro finalizzata ad avviare una fase di confronto nell'ambito della cabina di regia per fare il punto sugli interventi finanziari dei fondi Pnrr e relativi bandi. Ma a più di un mese da quella missiva un incontro non c'è mai stato, nel frattempo è avvenuto anche il passaggio di consegne tra l'ex commissario straordinario Alessandro Delle Donne e l'attuale Direttrice generale Tiziana Dimatteo. Per tali ragioni, i sindacati confederali, insieme alle categorie del pubblico impiego e dei pensionati, hanno nei giorni scorsi reiterato la richiesta al vertice dell'azienda sanitaria.
"La necessità della convocazione del tavolo diventa rilevante – scrivono in sindacati – sia per le ragioni che già abbiamo espresso nella richiesta di incontro del 24 gennaio scorso, ma anche per le novità contenute nella delibera n. 134 del 15 febbraio scorso della Giunta regionale sulla programmazione degli investimenti a valere sulla missione 6, ai fini dell'adozione del piano di potenziamento e riorganizzazione della rete assistenziale territoriale. Delibera che, nel riprendere i principi generali indicati nella missione 6 del Pnrr e nel documento sui 'Modelli standard' per lo sviluppo dell'assistenza territoriale elaborato da Agenas, fa riferimento, tra le altre, a due condizioni che sono già maturate in questi mesi: le Asl pugliesi hanno inviato al Dipartimento regionale della salute, attraverso le loro direzioni strategiche, le proposte sulle reti di prossimità, senza riferimento alcuno; la programmazione regionale prevede 27 ospedali di comunità (31 gli obiettivi assegnati alla Regione Puglia), e solamente 2 per la Asl Bat, allocati presso i Pta di Minervino e Trani".
"Ancora una volta, dunque, le ragioni ed i fabbisogni di questo territorio vengono sottovalutati. Territorio già fortemente penalizzato sulla dimensione della sua rete ospedaliera e che continua a subire scelte regionali nel più totale silenzio delle rappresentanze istituzionali e politiche. L'attivazione del tavolo è, dunque, una necessità immediata e serve a pianificare il modello organizzativo che la Asl Bat intende darsi sulle reti di prossimità ma anche a correggere le scelte fortemente penalizzanti che si stanno proiettando sulla pelle dei cittadini di questa provincia", concludono i rappresentati di Cgil, Cisl e Uil Bat.
Nello specifico, si richiede di attivare:
- 9 case della comunità nei comuni di Andria, Barletta, Trani, Bisceglie, Canosa, Margherita di Savoia, San Ferdinando, Spinazzola e Trinitapoli;
- 7 ospedali di comunità nei comuni di Andria, Barletta, Trani, Margherita di Savoia, Minervino Murge, Spinazzola e Trinitapoli;
- 5 centri operativi di coordinamento territoriale: Andria, Barletta, Trani, Margherita di Savoia, Minervino Murge.
In merito al potenziamento della rete assistenziale di prossimità nel territorio provinciale, il 24 gennaio scorso Cgil, Cisl e Uil hanno inviato alla Asl Bat una richiesta di incontro finalizzata ad avviare una fase di confronto nell'ambito della cabina di regia per fare il punto sugli interventi finanziari dei fondi Pnrr e relativi bandi. Ma a più di un mese da quella missiva un incontro non c'è mai stato, nel frattempo è avvenuto anche il passaggio di consegne tra l'ex commissario straordinario Alessandro Delle Donne e l'attuale Direttrice generale Tiziana Dimatteo. Per tali ragioni, i sindacati confederali, insieme alle categorie del pubblico impiego e dei pensionati, hanno nei giorni scorsi reiterato la richiesta al vertice dell'azienda sanitaria.
"La necessità della convocazione del tavolo diventa rilevante – scrivono in sindacati – sia per le ragioni che già abbiamo espresso nella richiesta di incontro del 24 gennaio scorso, ma anche per le novità contenute nella delibera n. 134 del 15 febbraio scorso della Giunta regionale sulla programmazione degli investimenti a valere sulla missione 6, ai fini dell'adozione del piano di potenziamento e riorganizzazione della rete assistenziale territoriale. Delibera che, nel riprendere i principi generali indicati nella missione 6 del Pnrr e nel documento sui 'Modelli standard' per lo sviluppo dell'assistenza territoriale elaborato da Agenas, fa riferimento, tra le altre, a due condizioni che sono già maturate in questi mesi: le Asl pugliesi hanno inviato al Dipartimento regionale della salute, attraverso le loro direzioni strategiche, le proposte sulle reti di prossimità, senza riferimento alcuno; la programmazione regionale prevede 27 ospedali di comunità (31 gli obiettivi assegnati alla Regione Puglia), e solamente 2 per la Asl Bat, allocati presso i Pta di Minervino e Trani".
"Ancora una volta, dunque, le ragioni ed i fabbisogni di questo territorio vengono sottovalutati. Territorio già fortemente penalizzato sulla dimensione della sua rete ospedaliera e che continua a subire scelte regionali nel più totale silenzio delle rappresentanze istituzionali e politiche. L'attivazione del tavolo è, dunque, una necessità immediata e serve a pianificare il modello organizzativo che la Asl Bat intende darsi sulle reti di prossimità ma anche a correggere le scelte fortemente penalizzanti che si stanno proiettando sulla pelle dei cittadini di questa provincia", concludono i rappresentati di Cgil, Cisl e Uil Bat.