
Territorio
Ricorre oggi il 26° anniversario della scomparsa del Maresciallo Maggiore Giuseppe Spera
Originario di San Ferdinando: gli fu riconosciuta la medaglia di bronzo al valor militare
San Ferdinando - giovedì 27 marzo 2025
09.04 Comunicato Stampa
Ricorre oggi il 26° anniversario della scomparsa del Maresciallo Maggiore Giuseppe Spera , originario di San Ferdinando di Puglia, che all'età di 24 anni fu decorato di Medaglia di Bronzo al Valore Militare con la seguente motivazione:
"Di perlustrazione notturna insieme ad un compagno ed al proprio Comandante di Stazione che aveva imposto il fermo a quattro sconosciuti, i quali alla vista dei militari si erano fermati in attitudine sospetta, fatto segno a colpi di pistola da uno dei quattro fermati, animosamente col compagno li affrontò, rispondendo al fuoco con vari colpi della pistola d'ordinanza, uno dei quali colpì l'avversario producendogli ferita alla regione lombare sinistra. E poiché il ribelle dinnanzi al contegno fermo e deciso dei militari si diede alla fuga, durante la quale non cessò dallo sparare contro di essi altri colpi falliti per scatti a vuoto, coraggiosamente lo rincorse col compagno, nonostante fosse anche fatto segno ad altri colpi di pistola senza conseguenza, sparati da altri sconosciuti nascosti nell'adiacente campagna, riuscendo dopo breve inseguimento a raggiungerlo e trarlo in arresto mentre ancora stringeva in pugno la rivoltella".
Era un giovane Carabiniere in servizio nel padovano quando si imbatté in un conflitto a fuoco con quattro malviventi rischiando la propria vita per difendere la comunità. Un grande esempio di altruismo e generosità come uomo e Carabiniere. Viene ricordato dai suoi dieci figli come un padre affettuoso e sempre pronto ad aiutare il prossimo.
Anche per questi motivi la sua effige è stata raffigurata nell'Agorà degli Eroi all'interno del Comando Provinciale Carabinieri BAT.
"Di perlustrazione notturna insieme ad un compagno ed al proprio Comandante di Stazione che aveva imposto il fermo a quattro sconosciuti, i quali alla vista dei militari si erano fermati in attitudine sospetta, fatto segno a colpi di pistola da uno dei quattro fermati, animosamente col compagno li affrontò, rispondendo al fuoco con vari colpi della pistola d'ordinanza, uno dei quali colpì l'avversario producendogli ferita alla regione lombare sinistra. E poiché il ribelle dinnanzi al contegno fermo e deciso dei militari si diede alla fuga, durante la quale non cessò dallo sparare contro di essi altri colpi falliti per scatti a vuoto, coraggiosamente lo rincorse col compagno, nonostante fosse anche fatto segno ad altri colpi di pistola senza conseguenza, sparati da altri sconosciuti nascosti nell'adiacente campagna, riuscendo dopo breve inseguimento a raggiungerlo e trarlo in arresto mentre ancora stringeva in pugno la rivoltella".
Era un giovane Carabiniere in servizio nel padovano quando si imbatté in un conflitto a fuoco con quattro malviventi rischiando la propria vita per difendere la comunità. Un grande esempio di altruismo e generosità come uomo e Carabiniere. Viene ricordato dai suoi dieci figli come un padre affettuoso e sempre pronto ad aiutare il prossimo.
Anche per questi motivi la sua effige è stata raffigurata nell'Agorà degli Eroi all'interno del Comando Provinciale Carabinieri BAT.