Vita di città
Sciopero braccianti, Flai Cgil Bat: "Adesione quasi totale"
La mobilitazione va avanti, domani di nuovo braccia incrociate
San Ferdinando - mercoledì 20 settembre 2017
15.38
Oltre l'85 percento dei lavoratori agricoli di San Ferdinando di Puglia ha incrociato le braccia oggi e manifestato nella piazza centrale del comune ofantino, di fronte a Palazzo di Città, per chiedere diritti ed un giusto salario. Lo sciopero proseguirà anche domani, giovedì 21 settembre: la mobilitazione andrà avanti con una nuova giornata di astensione dal lavoro e con il sit-in permanente.
«Dopo l'incontro di ieri al Comune con alcuni rappresentanti delle aziende chiediamo, e continueremo a farlo fino a che non l'avremo ottenuta, l'applicazione del contratto, semplicemente questo. Abbiamo previsto – spiega Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Cgil Bat – una bozza di accordo sindacale nel quale tentiamo di inquadrare questi lavoratori agricoli e ortofrutticoli. Lo sciopero di oggi è servito a far sentire la nostra voce, la voce di tutti i braccianti che vogliano e chiedono in particolare il giusto salario per la giornata lavorativa e certezza sull'occupazione».
Intanto, si registra l'apertura da parte di alcune aziende che nelle prossime ore potrebbero anche firmare l'accordo proposto dalla Flai Cgil Bat e che prevede l'applicazione del CCNL e CPL degli operai agricoli e florovivaisti, la precedenza nelle assunzioni ai lavoratori ex dipendenti anche senza che ne abbiano fatto domanda, mentre per le assunzioni aggiuntive agli organici aziendali che si utilizzino le Liste di Prenotazione al fine di contrastare le forme di intermediazione illecita della manodopera. Non solo, i lavoratori devono essere inquadrati contrattualmente come "Operai Polivalenti", come previsto nel Cpl di Foggia. Le aziende, firmando l'accordo, si impegnano a rispettare le condizioni di miglior favore esistenti di fatto e di diritto in materia salariale, inquadramento contrattuale e mansioni in virtù degli intercorsi rapporti di lavoro già preesistenti.
«Se dovessimo riuscire a firmare l'intesa con queste aziende che stanno mostrando apertura verso le nostre richieste sarebbe un primo passo ma andremo avanti, con l'auspicio che tutte le aziende nelle prossime ore decidano di firmare e per questo domani saremo ancora in piazza a protestare», conclude Riglietti.
«Dopo l'incontro di ieri al Comune con alcuni rappresentanti delle aziende chiediamo, e continueremo a farlo fino a che non l'avremo ottenuta, l'applicazione del contratto, semplicemente questo. Abbiamo previsto – spiega Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Cgil Bat – una bozza di accordo sindacale nel quale tentiamo di inquadrare questi lavoratori agricoli e ortofrutticoli. Lo sciopero di oggi è servito a far sentire la nostra voce, la voce di tutti i braccianti che vogliano e chiedono in particolare il giusto salario per la giornata lavorativa e certezza sull'occupazione».
Intanto, si registra l'apertura da parte di alcune aziende che nelle prossime ore potrebbero anche firmare l'accordo proposto dalla Flai Cgil Bat e che prevede l'applicazione del CCNL e CPL degli operai agricoli e florovivaisti, la precedenza nelle assunzioni ai lavoratori ex dipendenti anche senza che ne abbiano fatto domanda, mentre per le assunzioni aggiuntive agli organici aziendali che si utilizzino le Liste di Prenotazione al fine di contrastare le forme di intermediazione illecita della manodopera. Non solo, i lavoratori devono essere inquadrati contrattualmente come "Operai Polivalenti", come previsto nel Cpl di Foggia. Le aziende, firmando l'accordo, si impegnano a rispettare le condizioni di miglior favore esistenti di fatto e di diritto in materia salariale, inquadramento contrattuale e mansioni in virtù degli intercorsi rapporti di lavoro già preesistenti.
«Se dovessimo riuscire a firmare l'intesa con queste aziende che stanno mostrando apertura verso le nostre richieste sarebbe un primo passo ma andremo avanti, con l'auspicio che tutte le aziende nelle prossime ore decidano di firmare e per questo domani saremo ancora in piazza a protestare», conclude Riglietti.