Agricoltura
Una legge contro il caporalato, al via la lotta allo sfruttamento
«In Puglia troppi episodi di offesa alla dignità di uomini e donne»
Puglia - giovedì 20 ottobre 2016
Comunicato Stampa
L'approvazione di martedì alla Camera del Disegno di Legge in materia di contrasto al caporalato è un grande risultato, per il raggiungimento del quale è stata importante l'azione di denuncia e mobilitazione del sindacato pugliese messa in campo in questi anni. E' il commento dei segretari generali della Cgil – Pino Gesmundo - e della Flai di Puglia – Giuseppe Deleonardis - al via libera definitivo in Parlamento della legge contro lo sfruttamento dei lavoratori agricoli.
Per Gesmundo "La Puglia è stata in questi anni protagonista in negativo di episodi gravissimi di sfruttamento e di offesa alla dignità di uomini e donne, che con il loro lavoro pagato male e svolto in condizioni dure contribuiscono a creare quella ricchezza che nella nostra regione deriva dal settore agroalimentare – sottolinea il segretario generale della Cgil -. Per questo abbiamo sempre detto che la nostra era una battaglia di civiltà, per la legalità, e il Ddl approvato accoglie molte delle istanze poste dalla Cgil e dalla Flai. Però non basta il potere deterrente di una norma approvata, occorre che le istituzioni preposte ora la facciano vivere, che venga applicata, che i servizi ispettivi siano messi nelle condizioni di fare più controlli. E dispiace che le associazioni datoriali non siano favorevoli a queste misure, anche perché sfruttare il lavoro ed evadere norme contrattuali e previdenziali crea una concorrenza sleale con quegli imprenditori – e sono tanti – che agiscono nel rispetto delle leggi. Noi vogliamo chiudere la pagina dello sfruttamento e parlare finalmente di politiche di sviluppo dell'agroindustria. E le aziende sane dovrebbero essere nostre alleate in questo senso".
Deleonardis rivolge "un grazie ai tanti lavoratori che hanno avuto il coraggio di denunciare le condizioni di sfruttamento, che si sono fidate della Flai e della nostra azione di rappresentanza. La Puglia – ricorda il segretario generale della Flai - è stata un avamposto nella lotta al caporalato e questa legge la si deve anche alle mobilitazioni di questi anni della nostra categoria: dalle 'sei piazze' di settembre alla manifestazione del 14 ottobre 2015 a Bari con cinquemila lavoratori, fino allo sciopero e all'iniziativa unitaria del giugno scorso. Una battaglia sostenuta in Parlamento da molti deputati pugliesi e anche a loro va il nostro riconoscimento. La legge deve essere un segnale alle imprese, affinché tutto la filiera agroalimentare nella nostra regione decida di investire sulla qualità del lavoro e dei prodotti, unica strada per competere su un mercato globalizzato con consumatori sempre più attenti all'eticità delle produzioni. Il sistema primario tra fiscalizzazione, incentivi e finanziamenti pubblici non può pensare di lucrare ancora sui salari dei lavoratori agricoli".
Per Gesmundo "La Puglia è stata in questi anni protagonista in negativo di episodi gravissimi di sfruttamento e di offesa alla dignità di uomini e donne, che con il loro lavoro pagato male e svolto in condizioni dure contribuiscono a creare quella ricchezza che nella nostra regione deriva dal settore agroalimentare – sottolinea il segretario generale della Cgil -. Per questo abbiamo sempre detto che la nostra era una battaglia di civiltà, per la legalità, e il Ddl approvato accoglie molte delle istanze poste dalla Cgil e dalla Flai. Però non basta il potere deterrente di una norma approvata, occorre che le istituzioni preposte ora la facciano vivere, che venga applicata, che i servizi ispettivi siano messi nelle condizioni di fare più controlli. E dispiace che le associazioni datoriali non siano favorevoli a queste misure, anche perché sfruttare il lavoro ed evadere norme contrattuali e previdenziali crea una concorrenza sleale con quegli imprenditori – e sono tanti – che agiscono nel rispetto delle leggi. Noi vogliamo chiudere la pagina dello sfruttamento e parlare finalmente di politiche di sviluppo dell'agroindustria. E le aziende sane dovrebbero essere nostre alleate in questo senso".
Deleonardis rivolge "un grazie ai tanti lavoratori che hanno avuto il coraggio di denunciare le condizioni di sfruttamento, che si sono fidate della Flai e della nostra azione di rappresentanza. La Puglia – ricorda il segretario generale della Flai - è stata un avamposto nella lotta al caporalato e questa legge la si deve anche alle mobilitazioni di questi anni della nostra categoria: dalle 'sei piazze' di settembre alla manifestazione del 14 ottobre 2015 a Bari con cinquemila lavoratori, fino allo sciopero e all'iniziativa unitaria del giugno scorso. Una battaglia sostenuta in Parlamento da molti deputati pugliesi e anche a loro va il nostro riconoscimento. La legge deve essere un segnale alle imprese, affinché tutto la filiera agroalimentare nella nostra regione decida di investire sulla qualità del lavoro e dei prodotti, unica strada per competere su un mercato globalizzato con consumatori sempre più attenti all'eticità delle produzioni. Il sistema primario tra fiscalizzazione, incentivi e finanziamenti pubblici non può pensare di lucrare ancora sui salari dei lavoratori agricoli".