Vita di città
“Vedere con gli occhi del cuore”: parla Nicoletta Iorio a San Ferdinando di Puglia
La donna, cieca sin dalla nascita, ha raccontato di come sua mamma le abbia dato la vita due volte
San Ferdinando - lunedì 10 giugno 2024
10.02
"Il Signore non toglie, siamo noi che ci togliamo": esordisce così – in totale serenità – Nicoletta Iorio, donna di quasi settant'anni (anno 1952), residente a San Ferdinando di Puglia e cieca sin dalla nascita.
Una testimonianza, la sua, prevista nel primo giorno di Triduo del Sacro Cuore di Gesù alle ore 20:30 presso la Parrocchia Sacro Cuore di Gesù dal titolo "Vedere con gli occhi del cuore".
La signora Iorio ha parlato di lei e della sua mamma che - a soli 8 mesi dalla nascita di sua figlia - si è resa conto della cecità della stessa. Nicoletta ha parlato di quando la sua mamma le ha dato la vita due volte: la prima quando è nata e la seconda quando – accettando il consiglio di un sacerdote – ha mandato sua figlia in un centro dove – grazie all'aiuto di persone specializzate Nicoletta ha potuto frequentare le scuole elementari, medie e anche superiori, diplomandosi con successo. Una scelta audace e coraggiosa quella della mamma di Nicoletta che – oltre ogni giudizio – è andata avanti regalando alla propria bambina un futuro luminoso.
Nicoletta ha speso poi molte parole anche per suo marito – deceduto ormai da due anni - anch'egli cieco a seguito di un incidente. "L'amore è cieco" riferisce con ironia Nicoletta palando di come i due si siano conosciuti quando entrambi erano ciechi; una storia d'amore durata tanti anni è coronata dalla nascita di due figli.
Una storia senza limiti, senza particolari rese dove Nicoletta si è anche prodigata lavorando presso il Ministero dei Beni Culturali dove svolgeva il ruolo di centralinista e seguendo successivamente un corso in psicologia che le ha permesso di sostenere tutti coloro che si trovavano ad affrontare all'improvviso la perdita della vista. Oltre a tutto questo scriveva anche articoli per un giornale e cantava in Chiesa. Nulla ha fermato la straordinaria signora Iorio, neanche l'incidente del marito e la scoperta di un tumore al polmone in seguito al quale si è presa cura dello stesso per circa dieci anni. "Ormai mi chiamavano 'l'infermiera' ": dice sorridente Nicoletta.
Le viene chiesto poi un consiglio da dare ai giovani che - al giorno d'oggi - si innamorano in modo particolare dell'esteriorità, di ciò che si indossa, vittime di un mondo tutto basato sull'apparenza; lei che di suo marito non ha potuto mai vedere neanche il viso.
"Bisogna sempre vedere con il cuore. Gli occhi vedono sempre l'esteriorità. Bisogna amare con il cuore. Ma la colpa non è tutta dei giovani. La colpa é anche degli adulti, dei loro genitori che stanno sempre con il cellulare in mano, con la tv accesa e non parlano con loro.
I giovani sono disorientati: c'è nervosismo, insoddisfazione. I giovani vanno coinvolti - anche nelle faccende domestiche - e vanno ascoltati. Noi partiamo dal presupposto che dobbiamo avere sempre ragione. Il mondo si evolve perché i giovani si evolvono".
Le viene anche chiesto come immaginasse i colori.
"Ho avuto la fortuna di leggere molto. So che l'azzurro é il colore della vastità del cielo, il bianco è il candore, il giallo è il colore dei girasoli, che sono i miei fiori preferiti perché sembra che girino con il sole".
Ribadisce inoltre Nicoletta quanto sia importante fare buone azioni: "Spesso la gente mi vede con il cane che mi affianca e mi chiede se ho bisogno di aiuto. Io – anche se non ne ho bisogno – lascio che la gente mi aiuti affinché possa abituarsi alla realizzazione delle buone azioni ed esserne di conseguenza felice".
Termina Nicoletta spiegando con rammarico come nei vari pellegrinaggi lei rimanesse dispiaciuta nel vedere come la gente si precipitasse lì solo per ricevere il 'miracolo': "In uno dei miei pellegrinaggi a Lourdes ho affidato la mia vita al Signore senza chiedere assolutamente nulla. Dobbiamo renderci conto che quel che siamo è già un miracolo".
Una testimonianza, la sua, prevista nel primo giorno di Triduo del Sacro Cuore di Gesù alle ore 20:30 presso la Parrocchia Sacro Cuore di Gesù dal titolo "Vedere con gli occhi del cuore".
La signora Iorio ha parlato di lei e della sua mamma che - a soli 8 mesi dalla nascita di sua figlia - si è resa conto della cecità della stessa. Nicoletta ha parlato di quando la sua mamma le ha dato la vita due volte: la prima quando è nata e la seconda quando – accettando il consiglio di un sacerdote – ha mandato sua figlia in un centro dove – grazie all'aiuto di persone specializzate Nicoletta ha potuto frequentare le scuole elementari, medie e anche superiori, diplomandosi con successo. Una scelta audace e coraggiosa quella della mamma di Nicoletta che – oltre ogni giudizio – è andata avanti regalando alla propria bambina un futuro luminoso.
Nicoletta ha speso poi molte parole anche per suo marito – deceduto ormai da due anni - anch'egli cieco a seguito di un incidente. "L'amore è cieco" riferisce con ironia Nicoletta palando di come i due si siano conosciuti quando entrambi erano ciechi; una storia d'amore durata tanti anni è coronata dalla nascita di due figli.
Una storia senza limiti, senza particolari rese dove Nicoletta si è anche prodigata lavorando presso il Ministero dei Beni Culturali dove svolgeva il ruolo di centralinista e seguendo successivamente un corso in psicologia che le ha permesso di sostenere tutti coloro che si trovavano ad affrontare all'improvviso la perdita della vista. Oltre a tutto questo scriveva anche articoli per un giornale e cantava in Chiesa. Nulla ha fermato la straordinaria signora Iorio, neanche l'incidente del marito e la scoperta di un tumore al polmone in seguito al quale si è presa cura dello stesso per circa dieci anni. "Ormai mi chiamavano 'l'infermiera' ": dice sorridente Nicoletta.
Le viene chiesto poi un consiglio da dare ai giovani che - al giorno d'oggi - si innamorano in modo particolare dell'esteriorità, di ciò che si indossa, vittime di un mondo tutto basato sull'apparenza; lei che di suo marito non ha potuto mai vedere neanche il viso.
"Bisogna sempre vedere con il cuore. Gli occhi vedono sempre l'esteriorità. Bisogna amare con il cuore. Ma la colpa non è tutta dei giovani. La colpa é anche degli adulti, dei loro genitori che stanno sempre con il cellulare in mano, con la tv accesa e non parlano con loro.
I giovani sono disorientati: c'è nervosismo, insoddisfazione. I giovani vanno coinvolti - anche nelle faccende domestiche - e vanno ascoltati. Noi partiamo dal presupposto che dobbiamo avere sempre ragione. Il mondo si evolve perché i giovani si evolvono".
Le viene anche chiesto come immaginasse i colori.
"Ho avuto la fortuna di leggere molto. So che l'azzurro é il colore della vastità del cielo, il bianco è il candore, il giallo è il colore dei girasoli, che sono i miei fiori preferiti perché sembra che girino con il sole".
Ribadisce inoltre Nicoletta quanto sia importante fare buone azioni: "Spesso la gente mi vede con il cane che mi affianca e mi chiede se ho bisogno di aiuto. Io – anche se non ne ho bisogno – lascio che la gente mi aiuti affinché possa abituarsi alla realizzazione delle buone azioni ed esserne di conseguenza felice".
Termina Nicoletta spiegando con rammarico come nei vari pellegrinaggi lei rimanesse dispiaciuta nel vedere come la gente si precipitasse lì solo per ricevere il 'miracolo': "In uno dei miei pellegrinaggi a Lourdes ho affidato la mia vita al Signore senza chiedere assolutamente nulla. Dobbiamo renderci conto che quel che siamo è già un miracolo".